martedì 11 gennaio 2011

Quelli della Cricca


Il primo pensiero che si associa alla "Cricca" è la voce di Nino, che generalmente accoglie i clienti abituali della bocciofila con un tono scherzoso e confidenzialmente burbero.

Chi frequenta assiduamente il locale non può non conoscerlo: è l’anima del Circolo, con il suo entusiasmo, con la sua ironia e con l’affettuosa familiarità che sempre dimostra verso i fedelissimi della bocciofila, situata in via Carlo Ignazio Giulio angolo corso Valdocco: un posto caratterizzato da un calore e da una genuinità rusticamente unici.

La sua grande bellezza è racchiusa dal target di clientela così differenziato: gruppi di studenti universitari, famiglie al completo – bambini compresi – e intere tavolate di persone non più giovanissime ma ancora pronte a tifare, durante le partite di campionato, nella maggior parte dei casi, la squadra del Torino, o a portare sfortuna all’odiata antagonista bianconera: una rosa di volti, occhi, voci, sorrisi e storie così differenti le une dalle altre da renderla un vero e proprio libro di esistenze umane, scritto a mille mani proprio da chi, nel corso del tempo, ha frequentato la "Cricca", un po’ come la lavagnetta, appesa al muro nella saletta principale, che raccoglie i sarcastici collage di articoli di giornale, i pensieri ideologici e politici, alcune battute fini a sé stesse e anche qualche frecciatina politico-calcistica contro gli odiati avversari.



Non è un segreto infatti che la "Cricca" sia un ritrovo famoso tra i torinisti, dove gli juventini, ad ogni partita di campionato, devono, quasi per contratto, subire qualche sfottò, da parte di Nino, milanista convinto, o di qualche spettatore di diversa fede calcistica ma comunque e sempre, fino alla fine dei suoi giorni, costantemente antijuventino.

E non è neppure un mistero che il circolo, fondato nel 1873 a pochi passi geografici ma a mille miglia di distanza dall’aspetto più sfarzoso del Quadrilatero Romano, sia fortemente schierato a livello ideologico. Nella saletta principale un quadro recita la frase di Karl Marx “Le classi dominanti tremino al pensiero di una rivoluzione comunista. I proletari non hanno nulla da perdervi che le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare” e il tempo è scandito con regolarità da un orologio a forma di falce e martello.


Aperto dalle 20,00 alle 2,00, la "Cricca", bocciofila, centro culturale e ricreativo – si organizzano anche tornei di calcetto, ping pong e “Dj per una sera” ogni lunedì - è strutturata su tre locali: un bar, una saletta-ristorante ed un ambiente al centro dell’ampio cortile, adatto anche ad ospitare i nostri amici a quattro zampe, il tutto arredato con essenzialità: tavoli e panche in legno, televisori per permettere di seguire le partite del campionato e pochi elementi in più, perché la vera bellezza vive proprio nella semplicità delle cose. Le salette interne presentano al muro piccole locandine di vecchi film, volantini ed, in alcuni periodi, interessanti esposizioni fotografiche.

Il menu, scritto a mano, è semplice quanto soddisfacente: ricchi antipasti, dal tagliere di salumi e formaggi, a diversi tipi di torte salate, precedono gustosi primi di pasta, risotti e zuppe di verdure, stuzzicanti tagliate, polpette, pollo allo yogurt e allo zenzero per secondo accompagnati da contorni di insalata mista.
Perché non concludere con un dolcissimo Torino-Palermo?  Invece di imboccare l’autostrada verso sud, leccatevi i baffi alla "Cricca" di via Carlo Ignazio Giulio 25bis. Non dimenticate la tessera Arci, altrimenti Nino si arrabbia.